sabato 4 febbraio 2012

CHE COS'HA UN SARDO IN PIU' DI UN'ECUADORIANA REGOLARE? LO SCONTO.

Partiamo da una semplice considerazione: le migrazioni dei popoli negli ultimi 50 anni sono cambiate. Almeno in Italia. Se prima per immigrati intendevamo quelli che arrivavano dal Sud al Nord, raramente viceversa, ora quello stesso termine ha assunto un significato ben diverso. Adesso a variegare la popolazione cittadina, per esempio di Milano, sono arrivati tanti arabi e sudamericani, anche se continua a ben difendersi l'afflusso di calabresi, napoletani e sardi. Già, sardi. Proprio per loro muoversi dall'isola è sempre stato più conveniente rispetto a chi arrivava da altre regioni. Sono state studiate apposta delle agevolazioni per navi e aerei. Godono di sconti, insomma. Giusto, una norma di equità per aiutare chi, altrimenti, avrebbe dovuto sostenere maggiori spese per spostarsi. E allora, sulla base di questo stesso ragionamento, oggi che è cambiato il flusso migratorio perché non includere in queste agevolazioni anche chi arriva da più lontano. Prima parlavo con una ragazza dell'Ecuador, che vive qui. Lavora in regola e quando è arrivata ha studiato nelle nostre scuole per costruirsi un futuro, ha fatto tutte le pratiche necessarie e, adesso, ha il permesso di soggiorno indeterminato. E' felice, ma non torna a casa sua da quando l'ha lasciata. Undici anni fa. Ti chiedo: pensa solo per un anno di non passare il Natale in famiglia. Ti mette tristezza? Angoscia? Lei non ne ha passati 11. Il motivo è ovvio, puramente economico. Il biglietto costa troppo. In base alle compagnie e ai periodi, il prezzo oscilla tra i 700 e gli oltre 1500 euro. E allora dico: perché non aiutiamo i nuovi cittadini italiani a spostarsi come stiamo da tempo aiutando i vecchi? Non per andare in vacanza, certo, ma per tornare almeno una volta l'anno a casa. Sarebbe, questo, un buon passo verso il riconoscimento del cambiamento sociale in atto.

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